martedì 16 febbraio 2010

Saint-Denis, luogo-simbolo della mistica reale francese

La bambina di colore che pattina energica sul sagrato dell’antica cattedrale gotica, probabilmente ignora che lì, a pochi passi dal suo volteggiare, riposano i re che per secoli hanno determinato i destini della Francia e impresso il corso della sua Storia. Sgomento e incredulità sono le mie sensazioni appena metto piede all’interno, sia per la vastità, sia per l’altezza esasperata delle colonne che trasmette un senso di verticalità da far girare la testa. Non mi ero mai trovata in un cimitero regio di tale ricchezza scultorea e tali dimensioni : vi sono rappresentati 10 secoli di re, regine e principini, da Dagobert, VII sec., fino ai ghigliottinati Luigi XVI e consorte.
Mentre sotto ai miei occhi esterrefatti scorrono monumenti funerari e tombe di stili e ricchezza diversi (che mi fanno apprezzare l’evoluzione dell’arte), rispolvero nella mente le mie conoscenze storiche: ecco Carlo Martello, vincitore dei saraceni, poi Berta, moglie di Pipino il Breve e madre di Carlomagno, S. Luigi, crociato morto di peste sotto le mura di Tunisi, che portò in Francia la reliquia della corona di spine di Cristo (facendo erigere per essa la Sainte Chapelle), sua madre Bianca, Carlo d’Angiò, poi il fiero connestabile bretone Bertrand Duguesclin. Noto che i “gisants” , cioè le statue distese, sono stati scolpiti con gli occhi aperti. Resto assorta davanti alla tomba del re Sole e della consorte, non mi aspettavo un monumento tanto modesto!. Percorrendo le file di tombe, ammiro le fogge femminili, riconoscibilissime quelle medievali, così severe, mentre i monumenti rinascimentali più splendidi sono quello di Francesco I e Claudia di Francia, di Enrico II e Caterina de Medici. Di questi due mausolei mi impressiona non poco il fatto che nella parte inferiore le coppie reali siano state colte dallo scultore sul letto di morte con le loro fattezze e quasi completamente nude, a significare forse la caducità di ciò che è terreno, mentre invece in quella superiore sono rappresentate nella loro fastosa regalità. Singolare che Francesco I, il re mecenate amico di Leonardo da Vinci, ha avuto tre sepolture diverse (era diritto dei re): cuore, viscere, e il resto del corpo sono stati infatti custoditi separatamente. Luigi XVI e Maria Antonietta sono stati scolpiti in atteggiamento orante. Rivale della cattedrale di Reims, dove i re venivano consacrati, l’abbaziale di S.-Denis è, sia come Pantheon, sia come museo eccezionale di scultura funeraria, un luogo privilegiato della mistica della regalità.

3 commenti:

Luca ha detto...

Questa cattedrale sta a Parigi? Se sì, me la sono persa

Francesca ha detto...

Sono d'accordo è un'esperienza emozionante visitare questa cattedrale. Ogni francese dovrebbe andarci perché larriude tutta la storia di quel gran paese.

Anonimo ha detto...

volevo dire "racchiude" grazie